La presentazione presso la sede del PE di Roma (16/11/2015)
La presentazione del libro,” La battaglia di Bruxelles”, di Paolo De Luca, il 16 novembre 2015, si è svolta a 36 ore di distanza dagli attentati terroristici che hanno insaguinato Parigi, la notte del 13 novembre, provocando 130 vittime innocenti, oltre alla morte di sette attentatori. Inevitabile che l’incontro si trasformasse in un’occasione di confronto sul ruolo dell’Europa nella lotta al radicalismo islamico, sempre pià aggressivo e sanguinario.

Da dove ripartire nella battaglia contro il terrorismo? da un’operazione militare internazionale, come quella che si sta cercando in questi giorni di mettere in piedi? O da un’azione di intelligence accompagnata da misure legislative e giudiziarie più severe? E cosa può fare l’Europa, così duramente colpita dalla cieca violenza jihadista? SI è concentrato su questi argomenti il dibattito presso l’Ufficio di Roma del Parlamento europeo nel corso della cerimonia di presentazione del libro di Paolo De Luca sulla Grande Crisi: anzi su un segmento preciso di quella crisi, la fase, cioè, nella quale il morbo della Grecia ha cominciato a contagiare gli altri paesi dell’Eurozona.
Ecco chi vi ha partecipato e cosa ha detto:
Antonio Tajani, vice-presidente vicario del Parlamento europeo, ha difeso la necessità di un’operazione militare, spingendo
l’Europa e soprattutto le Nazioni Unite a muoversi, perché – ha detto – è un problema che va affrontato e l’ONU “non può continuare a dormire”. Parallelamente, a giudizio di Tajani, bisogna recuperare pienamente i valori che rappresentano l’Europa e riconoscerci in essi”. Se non siamo pienamente sostenitori della nostra identità ha aggiunto – “siamo destinati a perdere, perché il nostro avversario non e’ ne’ psicologicamente ne’ moralmente, nella sua follia, debole”. Questa l’intervista rilasciata da Tajani all’agenzia Vista
Stefano Polli, vicedirettore dell’agenzia ANSA e moderatore del dibattito, ha spiegato che il libro offre diversi spunti di attualità, perché fu proprio nel 2011 che si possono trovare le origini di alcuni dei fenomeni degenerativi che hanno rafforzato la presenza dell’estremismo islamico sullo scenario mediorientale. Fra questi fenomeni, descritti nel libro di De Luca, vengono ricordati l’esplosione della rivolta in Siria – con il sostegno acritico che venne dato fin dall’inizio dall’Occidente ai gruppi contrari ad Assad, fra i quali i più forti erano proprio i jihadisti – e la guerra in Libia contro il colonnello Gheddafi, che ha destabilizzato l’intera regione.
L’autore del libro, Paolo De Luca, pur condividendo la necessità di un’azione militare multilaterale, ha sottolineato come questa, da sola, non sia sufficiente a debellare il fenomeno del terrorismo, che richiede un impegno coordinato fra i vari paesi ed un’azione anche di tipo culturale, perché il “nemico non è solo in Iraq, in Siria o il Libia, ma può anche essere il nostro insospettabile vicino di casa”.
Quanto ai contenuti del libro, l’autore prende in esame in particolare il 2011, definito “annus horribilis per l’Europa e per l’Italia”, in cui, come risultato della crisi
economica, e della conseguente crisi politica, “e’ venuta meno la fiducia tra culture e popoli europei e si e’ bruscamente interrotto un faticoso processo di integrazione”. E in questo quadro – secondo le conclusioni di De Luca, peraltro condivise da Tajani – “è necessario recuperare le ragioni profonde dello stare insieme in una comunità di Stati, occorre cominciare a considerare la moneta unica non il fine, ma il mezzo per l’affermazione di alcuni valori fondamentali come la pace, la libertà, la dignità della persona”.
Aprendo i lavori del convegno,Giampaolo Meneghini, responsabile Informazione dell’Ufficio di Roma del Parlamento europeo, ha spiegato la scelta di tenere comunque l’incontro-dibattito proprio alla scopo di “dare un messaggio ancora più forte dopo gli attentati di Parigi”. Un messaggio che affermi che “noi crediamo nell’Europa e andiamo avanti” senza tentennamenti, specie “con l’attività politico istituzionale del
Parlamento europeo”. Meneghini ha poi letto il messaggio inviato dal Presidente Mattarella ai genitori di Valeria Solesin, la ragazza italiana morta negli attacchi di Parigi.
Davide Sassoli, vice presidente del Parlamento europeo, non avendo potuto partecipare alla presentazione del libro, ha inviato un messaggio di saluto.
Per chi volesse saperne di più, Radio Radicale ha trasmesso in diretta il dibattito. Puoi riascoltarlo qui
E questo è il video della conferenza su YouTube
(Gianmario Severi)
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